Non c’è alcun dubbio sul fatto che l’invecchiamento faccia parte della nostra vita e che con l’avanzare dell’età le esigenze del nostro organismo, così come i desideri e le ambizioni che abbiamo, vadano incontro a delle modifiche. L’invecchiamento è spesso temuto perché si ha paura di perdere autonomia e di vedere la qualità della vita ridursi progressivamente.

Ciò spiega come mai la ricerca scientifica sia molto interessata a questo fenomeno fisiologico e come mai siano stati portati a termine numerosi studi – tanti altri sono ancora in corso – volti a spiegare i meccanismi alla base dell’invecchiamento.

Le ricerche sulle sirtuine

Nel 1991 Leonard Guarente, ricercatore presso il Massachusetts Institute of Technology, è riuscito ad individuare una nuova classe di proteine che sembravano poter svolgere un ruolo nel fenomeno dell’invecchiamento. A questa classe di proteine è stato dato il nome di sirtuine, ma per alcuni anni la ricerca si è fermata, senza che venissero condotti altri studi per indagare la struttura e le reali funzioni di queste proteine.

La svolta si è avuta tra la fine degli anni ’90 ed i primi anni del nuovo millennio, quando il rinomato biologo australiano David Sinclair ha deciso di riprendere in mano la ricerca sulle sirtuine e di dedicare la sua attività professionale allo studio dei meccanismi dell’invecchiamento.

Grazie al biologo Sinclair si è scoperto che a questa classe appartengono sette proteine (da Sirt1 a Sirt7) e che ciascuna di esse presenta dei bersagli biologici in tutti gli organi ed i tessuti del nostro organismo. E’ probabile che con il proseguimento delle ricerche vengano individuate anche altre proteine appartenenti a questa classe, per il momento ci si è fermati a sette.

Un’altra scoperta interessante riguarda la produzione delle sirtuine. Dalle ricerche condotte su questa classe di proteine è emerso infatti che la produzione non si mantiene costante durante il corso della vita, ma che si ha una progressiva riduzione con l’avanzare dell’età. Nello specifico, dagli studi è emerso che una prima riduzione della produzione si ha al raggiungimento dei trentacinque anni di età biologica e che raggiunti i sessanta anni la produzione si arresta.

Integratore Sirt500: un prodotto per invecchiare meglio

Compresa l’importanza delle sirtuine ed evidenziato che con l’avanzare dell’età la produzione di queste proteine si riduce, l’azienda svizzera Sirt 500 Sagl ha deciso di produrre un integratore alimentare che possa essere di aiuto a coloro che desiderano invecchiare meglio (anti ageing).

La composizione di questo integratore vede infatti la presenza di alcuni principi attivi naturali che contengono degli attivatori di sirtuine, grazie ai quali sarà possibile sostenere la produzione di questa classe di proteine anche quando fisiologicamente la produzione dovrebbe essere estremamente ridotta o addirittura azzerata.

L’azienda ha ottenuto l’autorizzazione per la commercializzazione in Europa ed è in attesa di ottenere l’autorizzazione per la vendita anche in America. Gli studi condotti dalla stessa azienda su questo integratore dimostrano che si tratta di un prodotto sicuro e con un effetto reverse-aging più marcato rispetto ai prodotti competitors presenti sul mercato.

 

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