Dopo il diploma superiore, si può decidere di iscriversi a medicina e poi, successivamente, di specializzarsi in una determinata branca medica. I primi sei anni sono uguali per tutti e si studiano l’anatomia umana, la fisiologia, la patologia e la clinica. Successivamente, per diventare cardiologo, bisogna superare il test per iscriversi alla scuola di specializzazione in “Malattie dell’apparato cardiocircolatorio”, che dura 4 anni. Successivamente si possono svolgere visite sia in studio che a domicilio, e proporle su siti come www.cardiologo-roma.it. Ci sono infatti dei pazienti che non possono spostarsi da casa o che hanno bisogno di un intervento tempestivo e quindi richiedono una visita a domicilio.

Chi è il cardiologo e di che cosa si occupa

 

Il cardiologo è specializzato in cardiologia, che è quella branca della medicina che si occupa dello studio e del trattamento di tutte quelle malattie che possono colpire il cuore e le arterie. Di conseguenza, il cardiologo si occupa di fare diagnosi, trattare e curare le malattie che colpiscono il cuore e le arterie. Il cardiologo si differenzia quindi dal cardiochirurgo, perché non è lui a intervenire chirurgicamente. Solo il cardiochirurgo può intervenire direttamente sul cuore e sulle arterie in sala operatoria. Il cuore è la “pompa” del nostro corpo ed è l’unico muscolo striato che è anche involontario. Grazie ai movimenti del cuore il sangue viene spinto in tutto il corpo.

 

Quali patologie tratta il cardiologo e quali strumenti usa

 

Vediamo allora di cosa si occupa il cardiologo. Il cardiologo tratta la cardiomiopatia ischemica, conosciuta più comunemente come infarto, o, più specificamente, infarto del miocardio. In questa patologia non arriva abbastanza sangue ai tessuti cardiaci che vanno in necrosi. Il cardiologo, poi, tratta anche lo scompenso cardiaco, l’angina pectoris (il dolore al petto), l’ipertensione arteriosa (l’aumento della pressione arteriosa), le aritmie (le alterazioni del normale ritmo cardiaco, che possono essere bradicardia, diminuzione del ritmo, o tachicardia, aumento del ritmo). E poi possono esserci le anomalie congenite del cuore (cioè presenti dalla nascita), le coronaropatie (che colpiscono le coronarie, le arterie che “nutrono” il cuore) e l’aterosclerosi. Generalmente il cardiologo usa l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma, ma può avvalersi anche di holter ed ecodoppler.

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